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Una veloce lezione su un sentiero attrezzato con le corde


La CASCATA DI SAN GIOVANNI (1050 m), in località Bocca di Valle CH - nel Parco Nazionale della Maiella, è un richiamo per tante persone, perché possono raggiungerla su un comodo sentiero - F2 - ben segnalato. Il mio programma prevedeva un altro itinerario che ho dovuto sostituire, causa neve. Quindi per il ritorno, ho scelto di raggiungere la cascata. La partenza dalla località Piana delle Mele (930 m) - Guardiagrele CH, seguendo il sentiero F1 che sale dolcemente sino alla Valle delle Monache (1170 m), successivamente diventa più ripido sino al Campanaro, (1470 m). L’idea era raggiungere Fonte Carlese (1725 m), ma dovendo fare un traverso innevato, meglio non rischiare. Mi sono inoltrato nella fitta e germogliante faggeta, percorrendo un antico sentiero pastorale non segnato, ma evidente, con i prati fioriti di ciclamini, la viola gialla e la genziana di Clusius, (pianta protetta). Fra poco sboccerà il bellissimo Giglio di San Giovanni. Per passare il tempo, ho dialogato con il canto monotono, ripetitivo, lamentoso (cucù…cucù…) del cuculo, che mi ha fatto compagnia. Ho raggiunto la Grotta delle Vacche (1325 m), un ex rifugio bellico pastorale, uscendo poi sul comodo sentiero a mezzacosta F5, a quota (1100m), che collega i sentieri F1 e F2 e permette di arrivare alla Cascata di San Giovanni. Intanto si inizia a sentire il rumore del torrente Vesola dal quale nasce la cascata.

Sul sentiero F5 si incontrano alcune strutture per la manutenzione della rete acquedottistica, che porta a valle l’acqua di sorgente della Fonte San Giovanni. Si racconta che i fedeli si purificavano con questa acqua, perché era considerata curativa e miracolosa Questo territorio è molto devoto a questo santo, la sorgente, la cascata, una chiesa di cui resta qualche pietra. Da questo punto il sentiero diventa ripido, scivoloso e con qualche salto di roccia. Il costone è abbastanza esposto e per superare le difficoltà, il sentiero è stato attrezzato con le corde. Penso che sarebbe conveniente avvisare le persone, con un cartello ad inizio sentiero, che ci sono queste difficoltà ed è obbligatorio calzare scarpe da trekking sicure. Resta il fatto che, se non si hanno semplici nozioni di come usare la corda, non è semplice… arrangiarsi… Ho raccomandato ai due amici che erano con me, di scendere con la schiena a valle e tenere tre punti di appoggio fissi ed uno mobile. Purtroppo una corda ha l’estremità sfilacciata. Arrivato alla sommità della cascata, è stato impressionante vedere con quanta forza l’acqua usciva impetuosa e cadeva lungo la parete, alta circa trenta metri, fermandosi in una pozza di acqua color turchese.

Oltre al rumore, il viso si è bagnato con la nebulizzazione dell’acqua che risaliva dalla pozza scavata dall’acqua. Per tornare indietro, volevo evitare la salita del sentiero attrezzato con la corda, guadando il torrente e procedere lungo il sentiero F2, sino a Bocca di Valle. Ma l’acqua alta, con il risultato di bagnare le scarpe, mi ha fatto rinunciare. Abbiamo consumato il panino nell’area picnic con fonte, alla Valle delle Monache. Escursione molto interessante per la flora e l’ambiente. Ho incontrato solo due escursionisti, diverse mountain bike e due “trail running” (persona che corre su sentiero).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Distanza: 8 km A/R  Dislivello: 770 m  Tempo: 4 h senza soste  Difficoltà: E/EE per il tratto attrezzato


 

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