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FORCA DI PENNE MONTE PICCA PER LA RIPUCCIA
 


 

Il valico di Forca di Penne (918 m ), è conosciuto per la TORRE DI AVVISTAMENTO di pianta quadrangolare edificata in epoca medievale, che aveva funzioni militari di avvistamento e di controllo del traffico commerciale. Ma questo valico era anche un importante via di collegamento tra il versante Aquilano e quello Vestino, un importante tratturo per pastori e greggi, che per secoli sono transitate da qui dirette verso Foggia, non ultimo è anche un luogo di transito per gli uccelli migratori. Oggi sono visibili i resti della torre, costruita con pietre e mattoni, che si innalzava per venti metri circa sul piano d’appoggio della roccia, notevolmente danneggiata dal terremoto del 2009 e dalle successive scosse. Siamo sul confine tra le province dell’Aquila e di Pescara. L’escursione al Monte Picca (1405 m) è situato nel Parco Nazionale Gran Sasso-Monti della Laga e inizia da questa torre. È stata una escursione molto interessante, ma con un problema serio, NON

 

 

HO TROVATO SEGNALETICA E IL SENTIERO (se così si può chiamare), È CONTRADDISTINTO DA UN IRREPARABILE DISSESTO IDROGEOLOGICO, FACILITATO ANCHE DALLE TRACCE DI BICI, CHE PUO’ SOLO PEGGIORARE LA SITUAZIONE. Parcheggiata la vettura in uno spazio libero con area da pic nic sotto la torre, il sentiero inizia percorrendo una sterrata. Si supera un laghetto artificiale e subito diventa ripido, fra due profonde crepe, per raggiungere il bosco, una faggeta ampia e ventilata. Il sentiero è impegnativo per i tanti tratti ripidi e l’attenzione a non sbagliare direzione. Arrivo ad un terrazzo molto panoramico, la Ripuccia (1290 m). Quasi sotto la vetta, un altro terrazzo dove ho visto il migliore panorama sul Gran Sasso, sulle valli, ma anche su tutte le montagne che la circondano (Sirente, Velino, Morrone, le montagne del parco e il castello di Rocca Calascio). Difficile abbandonare

 

 

questo posto, cercando di distinguere i paesi aggrappati sulle colline. In poco tempo, la cresta affilata raggiunge la vetta, dove c’è una piccola croce in ferro, piantata fra le rocce. Non può mancare l’imbecille di turno, che ha preferito abbandonare nel bosco, due ruote con le catene. Anche i burloni non mancano, hanno ideato un facsimile di segnale, molto piccolo, che non ha le misure stabilite dalla federparchi, ma con gli stessi colori: PUNTA ROSSA – SUL RETRO - ROSSO BIANCO ROSSO. Al centro UNA IMMAGINE CON APE, distanza 1.560 Km. Probabilmente qualcuno che vende il miele. Sullo stesso palo, un altro segnale, un poco più grande, che indica il Cammino di San Tommaso. Anche questo un facsimile, con il lato posteriore con i colori ufficiali della sentieristica. Insomma è un sentiero che offre bellissimi panorami, ma occorre attenzione per l’orientamento e una sicurezza di movimento per le crepe e per un tratto di terreno fangoso.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Distanza:8 km  Dislivello:550 m   Tempo:3.30 h senza soste  Difficoltà:E/EE  sia perchè il sentiero non è segnato, sia per dissesto idrogeologico 


 

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