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IL MONTE TINO


 

Il Parco Naturale Regionale Sirente Velino e un’area di Interesse Comunitario. Il nome Velino (VEL sta‘ per superficie d'acqua), proviene dall'antica lingua marsa. La giornata caldissima e afosa, invitava a scegliere una escursione boschiva e con fontane. Però, per motivi personali, mi sono indirizzato su Monte Tino - Serra di Celano (1923 m), da Ovindoli AQ. L’escursione è caratterizzata da ampi panorami, abbondante fioritura e mandrie di magnifici cavalli al pascolo. Si percorre la valle Martino, si parcheggia la vettura al Fontanile dei Curti, (1410 m) e si segue la polverosa ed arida strada sino al Rifugio la Serra (1470 m). Direzione SUD EST. Si prosegue sulla sterrata a destra, sino ad una zona prativa che si affaccia sulla Valle dei Curti. Purtroppo, la segnaletica è quasi inesistente, perché non ci sono né alberi e né rocce. Il sentiero dovrebbe essere il numero 11. C’è però una visibile traccia erbosa. Si cammina su saliscendi che arrivano fino a

 

 

raggiungere la sella (1824 m). Un rumore come una motosega, mi ha fatto fermare… una moto…! Mi ha sorpassato, ha girato alla sella, è tornato indietro, ma non soddisfatto, ha percorso lo stesso sentiero che stavo calpestando io un paio di volte. Pazienza! Dalla sella, direzione OVEST, inizia il sentiero roccioso di cresta. Alcuni passaggi esposti, la croce che ogni tanto scompare per l’avvallamento del percorso, una grotta/bivacco scavata nella roccia… entro, è abbastanza larga. Ottimo luogo per riposarsi o ripararsi in caso di pioggia. Da una ricerca ha un nome… Bivacco Achille. (Achille era un ex alpino di Celano AQ che ha ripulito e manutentato la grotta). La vetta, Monte Tino (1923 m), è vicina, dominata da un’ampia croce munita di campana. Il panorama è emozionante, difficile descriverlo. La vista a 360°, permette di ammirare il Gran Sasso - la Maiella – I Monti del Parco Nazionale D’Abruzzo – i monti Ernici - i Simbruini – il

 

 

Velino e il Sirente - le Gole di Celano con il suo castello medioevale - la piana di S. Vittorino e la piana del Fucino. Non mi stanco di scattare tante foto. Il Fucino è una conca della Marsica AQ, (650 m) e il nome potrebbe significare "luogo melmoso", un'altra ipotesi è, che il nome proviene dalla presenza di alghe, che al tramonto e in determinati periodi dell'anno, conferivano al lago, un riflesso rosso-fulvo, simile al colore della fucina. Il lago del Fucino in Italia era il terzo per estensione, dopo il Garda e il Maggiore e fu prosciugato, nella seconda metà dell'Ottocento, da Alessandro Torlonia. Il terreno fertile, è concimato per la produzione di molte coltivazioni. Devo tornare indietro perché il caldo è insopportabile. Mentre scendo con attenzione, per non scivolare sul brecciolino, nuovamente mi sveglia dai miei pensieri, il rumore di motorini… ora ne sono cinque. Mi avvicino e invece di un bar, i motociclisti hanno preferito parlare in montagna, meno

 

 

male che hanno spento i motori. Fregandosene dell’unico escursionista, non si sono spostati dal sentiero! Mi consolo godendo per i tanti colori della fioritura, sulla vasta prateria. Peccato non aver visto i grifoni. Penso che la gestione del Parco risente dell’assenza, sia del direttore, il cui contratto è scaduto a fine novembre 2018 e sia per il presidente, commissariato da fine maggio 2018. Il ministro dell’ambiente dovrebbe nominare queste figure..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Distanza A/R: 9 km  Dislivello: 530 m  Tempo: 3.15 h senza soste  Difficoltà: E/EE


 

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