ALINA È
TORNATA A PASCOLARE IL GREGGE DI PECORE E CAPRE
All’alba del 20 gennaio 2018, i pastori Alina e Paolo, hanno trovano il loro
stazzo in VALLE GIUMENTINA BRUCIATO. (Parco Nazionale della Maiella). Tutto è
terminato in un attimo… UNA MANO OMICIDA, un fiammifero, probabilmente qualche
liquido infiammabile e 150 fra pecore e capre, di cui centotrenta incinte e che
dovevano partorire a breve, otto maiali e scrofe, trenta agnellini appena nati,
un vitello…tutti morti. La mia speranza era stata che… LA VITA RICOMINCIA!
Domenica TRE giugno, (sono trascorsi circa 4 mesi e mezzo), circa cinquanta
capre sono state trasferite da Abbateggio PE, nuovamente in valle Giumentina.
Una breve “transumanza” di sette chilometri. Gli enti preposti hanno firmato
l’autorizzazione per il pascolo. IO, l’amico zampognaro Settimio e Francesco,
abbiamo aiutato Paolo ed Alina a fare questo spostamento. Non è stato semplice!
Settimio ha trascurato la zampogna ed ha accompagnato il gregge, “da apri
pista”, tenendo stretto a sé con una corda, un maestoso e magnifico caprone,
Giorgio…, con il suo campanaccio. Alina, in sella al Cavallo Furia, ha chiuso il
gregge ed io cercavo di segnalare, richiamando l’attenzione di Alina con un
fischio… “da pecoraio”, se qualche capretto si era attardato. Il problema è
stato che le capre non sono abituate a camminare sull’asfalto e considerando la
giornata calda e afosa, cercavano di andare sui prati lato strada. Non ho
capito, (perché mi trovavo alla fine del gregge), come Giorgio si è staccato da
Settimio e si è “infrattato” nei cespugli. Alina mi ha chiesto di
recuperarlo…per lei penso e sono sicuro che sarebbe stata una situazione
semplice.!
Per raggiungerlo ho dovuto superare i rovi, l’erba alta ed un fosso, ma come mi
avvicinavo, Giorgio si allontanava e così per circa mezz’ora. Stavo per
rinunciare, ma ho visto un giovane al quale ho chiesto aiuto… puoi bloccare la
capra? Lui ha spalancato le braccia, gli si è messo davanti, ma Giorgio ha
cercato di … “dribblarlo”. Il giovane gli ha preso le corna, bloccandolo. Io,
immediatamente ho afferrato la corda, ho fatto un nodo sicuro intorno al braccio
e finalmente volevo raggiungere il gregge, che intanto aveva fatto tanta strada,
ma… Giorgio, si è impuntato, non si muoveva. Con tutta la forza che avevo ho
cercato di fargli capire che doveva muoversi… niente! La soluzione è stata che
insieme al giovane, ho legato Giorgio ad un palo. Ho telefonato al pastore
Paolo, gli ho dato i riferimenti, così da poterlo recuperare. Da solo, con
l’aumentare della fatica, il caldo torrido, l’afa, senza acqua, finalmente ho
raggiunto il gregge che si era fermato per abbeverarsi ad una fonte con acqua
sorgiva. Il riposo e il bere profondamente, ha reintegrato anche a noi la forza.
Settimio ci ha allietato con il suono della zampogna ed Alina mi ha invitato a
salire sulla cavalla, Furia. Non ero convinto, però ho voluto fare questa
esperienza! Accompagnato da Alina, ho fatto un giro, ma all’improvviso… sono
rimasto solo e con le briglie in mano. Non ero tranquillo, … e se mi disarciona?
E se si mette a galoppare…? Alina volutamente ha voluto farmi provare questa
soddisfazione e sono contento. Il luogo dove bisognava montare la rete per il
gregge, distava poco dalla sorgente, quindi nuovamente in marcia e finalmente
siamo arrivati. Il gregge si è subito riparato all’ombra di un carpino e noi ci
siamo seduti su un gradino… qui c’è la stalla
bruciata! Si
respira ancora l’odore acre dell’incendio, non volevo andare a visitarla, poi
l’ho fatto! L’erba alta, incolta, ha coperto il terreno, i muri ed i tetti
bruciati, un silenzio angosciato, come per rispettare la morte del gregge.Ma
Alina era raggiante, motivata, in piena forma… era tornata sul luogo della
morte, ora non piangeva, ma voleva immediatamente ricominciare la sua vita. Ci
ha offerto una merenda… fatta in casa: pizza di pane e formaggio caprino. Come
bevanda io ho preferito l’acqua fresca sorgiva. Le capre si erano allontanate,
anch’esse avevano fame! Brucavano l’erba umida, gustosa, con tante varietà
profumate, in abbondanza! Erano felici. Abbiamo aiutato Paolo a scaricare il
materiale per sistemare lo stazzo e Settimio, prima di salutarci, ci ha
allietato con un altro brano accompagnato con la zampogna. Siamo tornati ad
Abbateggio… ma Paolo ci ha accompagnati con il suo mezzo, sarebbe stato faticoso
tornare a piedi! Altri sette chilometri, 300 metri di dislivello con il clima
rovente. Fra alcuni giorni alle capre si uniranno anche le pecore… intanto sono
nati circa una decina di capretti e un paio sono stati trasportati con la
macchina perché non si reggevano in piedi. Alina sta allevando anche cinque
cuccioli di cane, un incrocio fra pastore abruzzese e Labrador nero che sono
indispensabili per proteggere il gregge. Torneremo fra poco per assistere alla
mungitura ed alla preparazione del formaggio caprino e della ricotta. Auguri e…
speriamo bene! Per cronaca, Alina dormirà insieme al gregge. Dove? In macchina!
Non ha soldi per acquistare una roulotte, una scelta più dignitosa, perché ha
una brandina, un tavolo, un servizio igienico e se piove o tira vento può
ripararsi. Sino a fine ottobre dormirà sotto le stelle, in una vettura!
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