La pastora Alina ce la farà a vincere contro il vigliacco ? " È stato un bel sogno, talmente bello, che ci avevo creduto. Peccato che era solo un sogno. Ci hanno bruciato la stalla… è tutto distrutto! È un peccato tanto grande da essere puniti così, per cercare di vivere onestamente e in modo semplice? Da quando sono nato sto affrontando la vita, lottando contro le difficoltà, l’egoismo, le cattiverie. Quando ieri, (venerdì 19 gennaio N.d.R.), mi sono trovato davanti a me questo impressionante spettacolo ed Alina si disperava, io non riuscivo neanche a spargere una lacrima. Mi sono accorto che dentro sto diventando arido… " E’ il messaggio che mi ha inviato Paolo il pastore, il compagno di Alina la pastora, “forte e coraggiosa”. Ho pubblicato un reportage sulla vita dura di Alina, giovane Romena, che lavorava 20 ore al giorno, dei dispetti che ha subito e sofferto da parte degli altri pastori. Finalmente ha avuto la residenza ad Abbateggio PE, così da non avere problemi per pascolare IN VALLE GIUMENTINA (Parco Nazionale della Maiella). Tutto è terminato in un attimo… un fiammifero, probabilmente qualche liquido infiammabile e 150 fra pecore e capre, di cui centotrenta incinte e che dovevano partorire a breve, otto maiali e scrofe, trenta agnellini appena nati, un vitello…tutti morti. Tutto questo per un dispetto, un vigliacco. Già questa zona era stata martoriata dai piromani l’estate scorsa, ora “uno o più” delinquenti, hanno nuovamente messo fuoco…, ma ad animali, i più utili e pacifici che esistono. Offrono la lana per riscaldarci,
il latte per la ricotta e i formaggi, la carne. Si sono salvati solo una capra,
un vitello che ha perso tutti i peli, speriamo che sopravviva e circa sette cani
pastori abruzzesi, che mi hanno amichevolmente circondato. Due asini e due
cavalli che vivevano fuori la stalla, anche loro si sono salvati. Alina non è
rassegnata. L’anno scorso in questo periodo, per la tanta neve, la stalla non si
poté raggiungere e circa 170 ovini morirono di fame. Anche allora le pecore e le
capre erano gravide! Alina non si arrese e inizio daccapo a ricreare il gregge.
Mi ha spiegato che con il caldo di questo inverno strano, l’erba è già spuntata
e tutto procedeva per il meglio. Erano felici. Poi… Ma Alina è una donna forte.
Mi ha assicurato che inizierà da subito a procurarsi pecore e capre. Non si
arrende, non ha paura, è caparbia, ha voglia di vivere, di lavorare e di tornare
nel suo ambiente, immersa nella natura, fra le montagne, l’acqua sorgiva, i
prati, la mungitura, preparare i prodotti caseari, superare le difficoltà delle
intemperie e dei lupi.
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