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ANELLO DEI LAGHETTI


Avevo voglia di rilassarmi optando per i colori. Esiste una cura che gli antichi egizi mettevano in pratica circa seimila anni fa, la “cromoterapia ecologica”. In un’epoca di stress, il colore è un modo naturale per calmare il corpo, la mente, lo spirito. Con la cromoterapia, bisogna concentrarsi e contemplare quadri naturali come il cielo, i prati, i laghi. Colori che trovo nelle escursioni in montagna. Il VERDE dell’erba, che ispira pace e tranquillità e rilassa la mente. Il BLU del cielo e dell’acqua dei laghetti che trasmette calma e benessere. In questa escursione ho trovato anche il VIOLA dei crochi, un colore che è un calmante mentale. (Da ricerche che ho fatto sembra che abbia un altro "ingrediente" ... aumenta il desiderio sessuale).Ho scelto il giro dei laghetti, che sono specchi d’acqua naturali. Alcuni sono perenni, altri si formano solo in determinati periodi stagionali, per lo scioglimento delle nevi invernali. Tutti questi laghi sono di natura carsica e glaciale. Ho iniziato l’escursione dal Lago Racollo (1573 metri) nell’altopiano di Campo Imperatore, descritto dal noto alpinista Fosco Maraini, il “Piccolo Tibet”. L’altopiano si trova nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Il lago Racollo si può raggiungere o dal borgo di Santo Stefano di 
 

 

Sessanio AQ, (SP 97), o da Castel del Monte AQ, (SR 17bis). Iniziamo a camminare in direzione Ovest su una visibile carrareccia superando dolci colline e si arriva alla conca di Prato del Bove, dove c’è uno stazzo. Da qui si vedono i ruderi di Santa Maria del Monte. Si supera una sella ed ecco il convento Cistercense (1616 metri) in una spettacolare posizione di assoluto predominio, fra i laghi Racollo e Passaneta. L’ampio panorama sull’altopiano e la catena del Gran Sasso è unico. Le tre vette del Corno Grande, (la Vetta Occidentale 2912 metri - la Vetta Centrale 2893 metri - la Vetta Orientale 2903 metri), Monte Aquila (2494 metri), Vado di Corno (1922 metri) dove inizia il sentiero del centenario, Monte Brancastello (2385 metri), le Torri di Casanova (2362 metri), Monte Infornace (2469 metri), Monte Prena (2.561 metri), Monte Camicia (2564 metri) e ad Est il Monte Bolza (1927 metri). Santa Maria del Monte fu edificata nel XIII secolo, certamente dopo l’anno 1222 quando fu costruita l’abbazia di Santo Spirito di Ocre, alla quale apparteneva. C’era una volta una tabella con la descrizione della sua storia, utile agli escursionisti, oggi non c’è più… qualche maleducato si sarà divertito a farla sparire. Seguitiamo il nostro cammino scendendo al lago 

 

 

di Passaneta (1560 metri), luogo solitario con un piccolo stazzo in muratura. C’erano bovini al pascolo. Si continua per la pianeggiante valle fino al lago di Barisciano (1600 metri). C’è un rifugio/stazzo arredato e ben custodito. La speranza è che non venga rovinato dagli escursionisti… vandali. Si comincia a vedere il Guard Rail della (SR17 bis) che collega Fonte Cerreto a Campo Imperatore. Per raggiungerla c’è una salita e ci fermiamo per ammirare il lago della Fossetta. È fatto da un cerchio ed un trapezio… sembra una bambola…! Si procede sulla strada ed arriviamo al cartello che indica “Fossa Paganica” (1765 metri). Sul Passo c’è una targa per ricordare il corridore Marco Pantani che vinse la tappa dell'88esimo giro d'Italia da Pescara a Campo Imperatore nel 1999. Scendiamo ai resti in muratura del complesso turistico abbandonato di Campo Nevada, (1715 metri) dove in bella mostra ci sono anche i vecchi impianti di risalita a Monte Cristo (1928 metri. Sulla cima c’è l’abbandonata stazione di arrivo dello skilift che proviene da Campo Nevada. Attraversiamo il pianoro della Fossa di Paganica, un bacino carsico, parallelo alla strada SR 17 bis e vediamo un piccolo lago (1680 metri). Due lepri ci attraversano la strada ed all’improvviso il cielo

 

 

sopra le nostre teste diventa nero. Centinaia di corvi neri, gracchianti e spaventati per la vista di una poiana o aquila? Dall’apertura alare e lunghezza del corpo sembrava essere l’aquila. Arriviamo a San Egidio (1695 metri) dove c’è un edificio ristrutturato costruito vicino a dei ruderi. L’idea era di arrivare al lago di Pietranzoni sulla SR 17 bis che sale a Campo Imperatore, dove si riflettono il Corno Grande, Monte Aquila, Vado di Corno e il Monte Brancastello, un lago molto fotografato. Però dopo un chilometro, la stanchezza stava avendo il sopravvento, quindi abbiamo rigirato per tornare al lago Racollo e chiudere l’anello. È importante mettere in evidenza che tutto il percorso è stato colorato dal viola dei crochi “Crocus vernus”. Il nome comune (zafferano selvatico). Questo fiore ha anche un intenso profumo.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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