UN SENTIERO CHE OBBLIGA IL RACCOGLIMENTO
San Giovanni, poco distante. Questa zona è un luogo mistico circondato dal silenzio. Il sentiero a “mezza costa”, sempre sui 1700 metri di dislivello, propone un panorama infinito. Ad EST il mare, poi le cime della Majella, il Morrone, il Gran Sasso, il Sirente. Si cammina su molti prati con erba alta. Una volta questo territorio era abitato dai pastori, per la ricchezza di acqua e ripari. LA FONTE CENTIATA, (da informazioni toponimo di FONTE RECINTATA), era abitata da un pastore. A pochi metri dalla fonte, su un terrazzo ormai non più visibile per l’erba alta, c’è una roccia piatta adattata come tavolo, con le panche sempre di roccia, che oggi offre all’escursionista riposo, un posto tranquillo per mangiare il panino e per rilassarsi dalla vita cittadina. Un esempio della vita pastorale sono le pozze scavate nella roccia, che si incontrano sul sentiero. Riempiti dalla pioggia, servivano ai pastori per bere, anche se non lontano c’era la sorgente. Ho immaginato che Pietro da Morrone, sia stato aiutato nel cibo dai pastori, almeno per sei mesi l’anno. Ma in Inverno cosa mangiava? Nella fitta faggeta della Valle Buglione, è interessante vedere la “LISCIA” … UN DIRUPO MOLTO GRANDE, così chiamato per il suo aspetto. Tornando indietro, una breve sosta al Rifugio Marcello Di Marco (1747 m) ed allo stazzo con una abbondante fioritura di Orapi (spinacio selvatico). La presenza dei pastori è testimoniata anche da diverse capanne pastorali ed i recinti per gli animali. C’era una volta… (pastori, eremiti, viandanti). Oggi tutto è cambiato, ma almeno diamoci da fare per ricordare questi luoghi.
|
|
Distanza: 10 km Dislivello: 400 m Tempo: 3 h senza soste Difficoltà: E
|